Dulce et decorum est pro Patria mori

Dulce et decorum est pro Patria moriSabato 17 ottobre, ore 16
Teatrino della Pieve di San Mamante
Lizzano in Belvedere.

L’Associazione Cultura Senza Barriere di Lizzano in Belvedere
 invita a una conversazione sul tema: “E’ dolce e pieno di dignità morire per la patria  (Dulce et decorum est pro patria mori): questo verso del poeta Orazio viene alla memoria davanti alle lapidi fitte di nomi, ai monumenti coronati da drammatiche immagini o da statue belle e serene (è il tredicesimo verso della seconda ode del terzo libro delle Odi).
Le lapidi parlano di sacrificio per la Patria: i caduti, celebrati in semplici targhe o in monumenti, e anche nei “Parchi delle Rimembranze”. Quanto fosse volontario il sacrificio, è cosa da demandare a un giudizio dettagliato. Rimane comunque il fatto che quella guerra – diversamente chiamata, come segno di diversa percezione: anche perché la seconda, quando vennero eretti i monumenti, non c’era ancora stata – fu il primo luogo d’incontro delle genti d’Italia. Luogo d’incontro che quindi si costituì sotto il segno del sangue versato anche da giovanissimi, e che porta in sé una drammaticità ineludibile di storie e di vite spezzate, di famiglie ferite e di dolore.
L’analisi e la lettura dei monumenti – dalle forme artistiche alle date stesse – permette di leggere come la guerra sia stata condotta e vissuta.
Il Centro Studi per la Cultura Popolare ha iniziato e continuerà una ricerca dedicata e ne propone i risultati con particolare riferimento – ma non solo, perché lo sguardo ampio permette di capire di più – all’Appennino e alla nostra Regione: ne sono emerse sorprese e osservazioni particolari, e luoghi sconosciuti e inattesi sono venuti in luce, e si spera che non vengano più dimenticati.
Ne parlano Fernando e Gioia Lanzi, sabato 17 ottobre ore 16 al Teatrino della Pieve di San Mamante di Lizzano in Belvedere.

L’ingresso è libero
Info: 335 6771199
oppure: lanzi@culturapopolare.it

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